Quali sono i sintomi e i segni clinici caratteristici del Disturbo Depressivo Maggiore?
Il Disturbo Depressivo Maggiore (MDD) è un disturbo dell’umore comune ma grave, caratterizzato dalla presenza di più episodi patologici di umore flesso ed emozioni negative che durano per la maggior parte della giornata. Le persone che soffrono di MDD provano sentimenti persistenti di tristezza e disperazione, perdendo progressivamente l’interesse per le persone e l’ambiente circostante.
Si stima che il 5% della popolazione adulta mondiale abbia avuto almeno un episodio di depressione maggiore, con una maggiore diffusione nelle donne che negli uomini. Le persone di età compresa tra i 18 e i 25 anni hanno una probabilità tre volte maggiore di soffrire di depressione rispetto agli adulti sopra ai 60 anni [1].
Questa patologia è spesso associata ad altre condizioni mediche e psichiatriche come il disturbo da uso di sostanze, disturbi ansiosi, l’ipotiroidismo e il diabete. Inoltre, le persone che hanno avuto un cancro, un infarto, un disturbo da stress post-traumatico o il morbo di Parkinson hanno una probabilità più elevata di ricevere una diagnosi di MDD. Tali evidenze dimostrano ancora una volta come questo disturbo costituisca una patologia medica sistemica di significativa importanza. [2]
Secondo la più recente versione del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM 5 TR) affinché una persona possa ricevere una diagnosi di questa patologia, è necessario che cinque o più dei seguenti sintomi siano presenti per almeno 2 settimane in modo continuativo [3]:
1) Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni. La persona può usare frasi come “mi sento triste” o “mi sento come se avessi perso ogni speranza”.
2) La perdita di interesse e/o piacere per quasi tutte o tutte le attività. Questo è un importante indicatore di MDD. Per esempio, la persona può perdere interesse nell’interagire con le persone a cui tiene.
3) Perdita di peso o di appetito. Una perdita di peso superiore al 5% è un motivo di preoccupazione, soprattutto se la persona presenta anche alcuni degli altri sintomi di questo elenco.
4) Insonnia (mancanza di sonno) o ipersonnia (aumento del sonno). Si perde dunque l’aspetto ristoratore del sonno.
5) Sentimenti di inutilità e di inopportuno senso di colpa, che possono essere deliranti.
6) Pensieri di morte. Questi possono essere veri e propri pensieri suicidari (con un progetto specifico per togliersi la vita) o pensieri di morte passiva (es. sperare di non svegliarsi l’indomani una volta che va a dormire).
7) Riduzione della capacità di pensare, concentrarsi o mantenere l’attenzione.
8) La persona colpita può anche manifestare un’irrequietezza ansiosa che di solito non è legata ad alcun evento in corso. Questo fenomeno è chiamato anche agitazione psicomotoria. Può essere presente anche un ritardo psicomotorio (l’opposto dell’agitazione psicomotoria) con un rallentamento motorio e/o delle funzioni cognitive. Questo sintomo è comune nei soggetti affetti da MDD con caratteristiche melanconiche [4]
9) Mancanza di energia
Oltre a manifestare cinque o più dei sintomi sopra descritti per almeno due settimane, devono essere soddisfatti anche i seguenti criteri.
• I sintomi di cui sopra devono avere un impatto significativo sul funzionamento quotidiano dell’individuo, ad esempio nella vita sociale o nel lavoro.
• I sintomi di cui sopra non devono essere correlati ad altre condizioni mediche dell’individuo o agli effetti fisiologici di una sostanza, come gli effetti collaterali di un farmaco che sta assumendo.
• Non deve essersi mai verificato un episodio maniacale o ipomaniacale. I sintomi non devono essere spiegati dalla presenza di un’altra condizione dello spettro della schizofrenia o di altri disturbi psicotici.
Nella pratica clinica, grazie agli strumenti terapeutici farmacologici e non farmacologici, è possibile migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti. Per garantire questo obiettivo è fondamentale individuare e diagnosticare più precocemente la depressione al fine di trattarla tempestivamente al suo esordio. La Depressione Maggiore è una malattia medica e questo disturbo sarà probabilmente prevenibile, e persino curabile, una volta che la sua eziopatogenesi sarà pienamente conosciuta. Per far sì che ciò accada, è necessario un investimento sostanziale e a lungo termine per una ricerca che faccia pieno uso dei recenti progressi nelle neuroscienze, nella genomica e nella tecnologia [5].
[1] Malhi GS, Mann JJ. Depression. Nov 24;392(10161):2299-2312. Lancet doi: 10.1016/S0140-6736(18)31948-2. Epub 2018 Nov 2. PMID: 30396512. (2018)
[2] Steffen, A., Nübel, J., Jacobi, F. et al. Mental and somatic comorbidity of depression: acomprehensive cross-sectional analysis of 202 diagnosis groups using German nationwide ambulatory claims data. BMC Psychiatry 20, 142 (2020)
[3] American Psychiatric Association. Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed., text rev.) https://doi.org/10.1176/appi.books.9780890425787 (2022)
[4] Buyukdura, J. S., McClintock, S. M., & Croarkin, P. E. Psychomotor retardation in depression: biological underpinnings, measurement, and treatment. Progress in neuro-psychopharmacology & biological psychiatry, 35(2), 395–409. https://doi.org/10.1016/j.pnpbp.2010.10.019 (2011)
[5] Heim C Binder EB Current research trends in early life stress and depression: review of human studies on sensitive periods, gene-environment interactions, and epigenetics. Exp Neurol 233: 102-111 (2012)
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