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29 Ago, 2023

Per il trattamento dell’insonnia primaria, non correlata a disturbi psichiatrici

Sono uno Psichiatra Libero Professionista fra Bari e Cagliari.

Per il trattamento dell’insonnia primaria, non correlata a disturbi psichiatrici, Lei come si comporta, che farmaci prescrive?
Sarebbe utile un confronto sulla gestione di questa problematica estremamente frequente e debilitante.

Le molecole chiamate DORA (antagonisti duali dei recettori dell’orexina) riducono l’attività dell’orexina, un neuropeptide che regola lo stato di veglia. Esistono due neuropeptidi, l’orexina A e l’orexina B (o ipocretina 1 e 2), prodotti dall’ipotalamo. L’orexina svolge diverse funzioni fisiologiche, tra cui la regolazione del ciclo sonno-veglia, dell’appetito e dell’apprendimento. In condizioni patologiche associate a disturbi del sonno, come la narcolessia, la depressione e i disturbi di ansia, i livelli di orexina sono alterati. Livelli elevati di orexina facilitano l’insonnia, mentre la sua carenza può portare alla narcolessia.
I farmaci DORA inibiscono la veglia e promuovono sia il sonno profondo che il sonno REM.
Il daridorexant è il primo farmaco appartenente alla classe degli inibitori dell’orexina ad arrivare in Italia.
Studi clinici condotti su adulti e anziani (età compresa tra i 65 e gli 85 anni) con daridorexant hanno dimostrato che riduce il tempo necessario per addormentarsi e il numero di risvegli durante il sonno, senza causare effetti residui durante il giorno successivo, grazie alla sua emivita di circa 8 ore (vedi metanalisi allegata).
Le benzodiazepine e i farmaci Z, invece, stimolano il recettore GABA-A, che ha un’azione inibitoria sul sistema nervoso centrale e favorisce l’induzione del sonno. Tuttavia, l’uso di queste sostanze può causare effetti collaterali fastidiosi, poiché i recettori GABA sono coinvolti anche in altre attività cerebrali. Ad esempio, possono causare alterata coordinazione motoria, aumentando il rischio di cadute e peggiorando la capacità di concentrazione. Inoltre, le benzodiazepine favoriscono il sonno profondo a discapito della fase REM, causando stanchezza e sonnolenza al risveglio. Possono anche causare depressione respiratoria, dipendenza e tolleranza, ovvero una riduzione
progressiva dell’effetto farmacologico. Questi effetti avversi sono più comuni nella popolazione anziana, che spesso soffre di problemi di insonnia e quindi ricorre a questi farmaci.
A differenza dei farmaci che agiscono sui recettori GABA, come le benzodiazepine e i farmaci Z (zolpidem, zolpiclone), daridorexant non influisce sulle capacità di coordinazione motoria, riducendo il rischio di incidenti causati da risvegli improvvisi (Seol 2019). Uno studio recente ha anche escluso il rischio di abuso di daridorexant, anche alle dosi più elevate testate (Ufer). Sembra inoltre che daridorexant funzioni bene anche in persone che soffrono di apnee notturne. Si possono trovare ulteriori informazioni negli articoli allegati e nei link seguenti. È allegato anche il foglietto illustrativo in italiano. Il costo di una compressa da 50 mg è di circa 3 euro.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33305817/
https://erj.ersjournals.com/content/56/suppl_64/2149
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1389945722000399

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